Sarebbe morta per annegamento Simona Cinà, la giovane pallavolista ventiquattrenne originaria di Capaci trovata senza vita sabato scorso nella piscina di una villa a Bagheria, dove stava partecipando a una festa di laurea insieme ad alcuni amici. I primi risultati dell’autopsia indicano che nei suoi polmoni è stata trovata acqua, elemento che farebbe propendere per la morte per annegamento. Gli esami, secondo quanto trapelato, non avrebbero evidenziato patologie congenite né segni di infarto.
Resta però ancora da chiarire cosa abbia provocato l’annegamento. Non è stato possibile determinare, al momento, se Simona sia caduta in acqua in seguito a un malore o se abbia perso conoscenza per altre cause. Gli inquirenti non escludono che un eventuale stato alterato, dovuto all’assunzione accidentale di alcol o sostanze stupefacenti, possa aver influito sulle sue condizioni fisiche al momento del decesso. Proprio per questo sarà necessario attendere gli esiti degli esami tossicologici, già disposti dalla Procura.
Un ulteriore nodo ancora irrisolto riguarda l’orario esatto della morte, che l’autopsia non ha potuto stabilire con precisione. Il corpo senza vita di Simona è stato trovato nella mattinata di sabato, quando la festa si stava ormai concludendo.