Anniversario importante in casa Palermo. Nel pomeriggio del 24 luglio del 2019, infatti, l’allora Sindaco del capoluogo siciliano, Leoluca Orlando, consegnava il calcio palermitano nelle mani della Hera Hora, la società costituita da Dario Mirri e Tony Di Piazza per ripartire dalla Serie D.
Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Sul piano sportivo è arrivata la promozione fra i professionisti al primo colpo (grazie anche allo stop forzato imposto dal Covid 19 che interruppe le velleità di un Savoia sul piede di guerra) mentre fuori dal campo iniziava la querelle tra i due soci.
In campo restava, quindi, solo mister Damir per i successivi due anni di Serie C. Il primo, nato sotto grandi auspici con Roberto Boscaglia e naufragato in un playoff contro l’Avellino e con l’ex secondo del tecnico di Gela – Giacomo Filippi – in panchina. Il secondo con Silvio Baldini afferra un Palermo in caduta libera proprio dalla gestione Filippi per portarlo fino ad un sogno chiamato Serie B dopo la finale playoffo contro il Padova.
Arrivata la promozione, arrivano i capitali. Entra in scena il CFG, la conferenza stampa di Ferran Soriano vede accanto a sè un Mirri più volte vicino alle lacrime. È la svolta: il Palermo calcio assume una connotazione diversa, più “aziendale”, più piramidale, con la cabina di regìa di Manchester a sovrintendere le operazioni.
Quasi due anni di Eugenio Corini in panchina. Salvezza comoda con vista playoff sfuggiti all’ultima giornata, un rapporto con la tifoseria sempre più teso che culmina con un esonero perchè – parole di Gardini – la squadra era “sottoperformante”. Mignani? Una semplice parentesi per disputare i playoff in attesa del nuovo Messia: il toscano Alessio Dionisi. Rimarrà scolpito in eterno il suo “voi lo volete?” rivolto alla curva e parlando della promozione. Rimarrà un sogno in un cassetto disperso in chissà quale camion dei traslochi.
Il presente si chiama Pippo Inzaghi. Si chiama Augello, si chiama Gyasi, si chiama Palumbo. Si chiama Palermo che anela e freme per raggiungere la massima serie. Chissà se il sesto anno di Mirri – il Presidente del Palermo – sarà l’anno giusto per coronare il suo sogno e quello di tutti i tifosi rosanero.