martedì, 15 Luglio 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Il bonus consiste in un esonero fino a 3.000 euro annui dei contributi previdenziali

Bonus mamme 2025, esonero contributivo per sostenere maternità e lavoro

Si chiama “Bonus mamme” ed è una delle principali misure adottate dal Governo per incentivare la partecipazione femminile al lavoro e sostenere le famiglie. Introdotto in via sperimentale dalla legge di Bilancio 2024 (art. 1, comma 180, legge 30 dicembre 2023, n. 213), il bonus si concretizza in un esonero totale dei contributi previdenziali a carico delle lavoratrici madri con almeno due figli.

L’intervento, gestito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, prevede due articolazioni: per il biennio 2024-2025, riguarda le lavoratrici dipendenti del settore privato con almeno due figli, purché il più piccolo abbia meno di 10 anni; a partire dal 2026, il beneficio diventa strutturale, ma sarà riservato alle lavoratrici con tre o più figli, fino al compimento del 18° anno di età del figlio più piccolo.

Secondo i dati diffusi dal Ministero, il bonus consiste in un esonero fino a 3.000 euro annui dei contributi previdenziali, mantenendo però l’integrità delle prestazioni pensionistiche. In pratica, le madri beneficiarie continueranno a maturare regolarmente la pensione, mentre vedranno aumentare la retribuzione netta in busta paga.

La misura nasce con l’obiettivo di contrastare il calo demografico, favorire la natalità e ridurre il cosiddetto “gender pay gap”, che ancora penalizza le lavoratrici italiane, soprattutto dopo la maternità. In un quadro di progressivo invecchiamento della popolazione e di persistente disoccupazione femminile, il bonus vuole dare un segnale concreto alle famiglie.

Il provvedimento ha suscitato interesse e anche qualche perplessità da parte degli esperti: se da un lato rappresenta un aiuto tangibile per le madri lavoratrici, dall’altro molti sottolineano che occorrono interventi più ampi, come servizi per l’infanzia, flessibilità oraria e politiche aziendali inclusive.

Il Ministero ha annunciato che monitorerà attentamente gli effetti della misura, con l’intento di valutarne l’impatto reale sull’occupazione femminile e sulla natalità.

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