venerdì, 11 Luglio 2025
Il Quotidiano di Palermo - Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n.7/2025 Direttore responsabile: Michele Sardo

Il 2 luglio, un episodio analogo

Paura su volo Palermo – Milano: aereo costretto a rientrare per un bird strike

Attimi di tensione questa mattina a bordo di un volo Ita Airways partito dall’aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo e diretto a Milano Linate. Poco dopo il decollo, infatti, l’aereo è stato costretto a invertire la rotta e rientrare nello scalo palermitano a causa di un’avaria a uno dei motori, provocata dall’impatto con uno stormo di uccelli.

Si è trattato di un classico caso di bird strike, termine tecnico che indica una collisione violenta tra un aeromobile e uno o più volatili. Nonostante il comprensibile spavento tra i passeggeri, nessuno ha riportato conseguenze e l’atterraggio di emergenza è avvenuto senza complicazioni. I passeggeri sono stati successivamente sbarcati e messi in attesa di essere riprotetti su un altro volo.

Il fenomeno non è isolato. Solo pochi giorni fa, il 2 luglio, un episodio analogo si era verificato sempre a Palermo, sempre su un volo diretto a Milano. Anche in quel caso l’impatto con dei gabbiani aveva danneggiato il velivolo e costretto il comandante a interrompere il viaggio, con conseguente cancellazione del volo.

Il problema del bird strike è tutt’altro che raro. Secondo i dati della Federal Aviation Administration, le collisioni tra aerei e uccelli rappresentano uno dei rischi più gravi per la sicurezza aerea. Tra il 1988 e il 2019 si contano 292 decessi in tutto il mondo legati a impatti con la fauna selvatica. Le statistiche evidenziano che il 61% degli impatti avviene in fase di atterraggio, il 36% durante il decollo o la salita, e solo il 3% quando l’aereo è già in crociera.

Per contrastare questi eventi, gli aeroporti più esposti adottano programmi integrati di gestione della fauna e monitorano costantemente il Birdstrike Risk Index, un indice che consente di valutare il livello di rischio di collisioni con uccelli o altri animali selvatici nelle diverse fasi operative.

L’aeroporto di Palermo, per la sua vicinanza al mare e alla riserva naturale di Capo Gallo, è da sempre considerato un’area a maggiore esposizione al fenomeno.

22.7 C
Palermo

Seguici sui social