Non si è trattato di un malore, né di un incidente stradale: Antonino Arculeo, il 62enne scomparso da Partinico lo scorso 5 maggio, sarebbe stato brutalmente ucciso e poi dato alle fiamme. A confermare l’ipotesi dell’omicidio sono le indagini condotte dalle forze dell’ordine, che hanno già portato al fermo di due uomini: Dario Milana, 47 anni, e Gioacchino Leto, 35 anni, entrambi originari di Partinico.
I due sono accusati di omicidio e occultamento di cadavere. Una svolta drammatica in una vicenda che nei giorni scorsi aveva mobilitato l’intera comunità locale, nella speranza — purtroppo vana — di ritrovare vivo Arculeo, cardiopatico e bisognoso di farmaci salvavita.
Secondo una prima ricostruzione, la sera della scomparsa Arculeo si trovava a bordo di un’auto coinvolta in un incidente stradale ad Alcamo. Leto, che era con lui, si sarebbe dato alla fuga, mentre Milana, rimasto ferito, era stato visto in ospedale, prima di rendersi irreperibile. A far emergere la verità è stata la testimonianza dei figli di Arculeo, che hanno fornito agli investigatori elementi determinanti per risalire ai due sospetti.
Gioacchino Leto è stato rintracciato a Lamezia Terme durante un tentativo di fuga. Interrogato, ha confessato il proprio coinvolgimento nel delitto, indicando in Milana l’autore materiale dell’omicidio. Secondo quanto riferito da Leto, Milana avrebbe accoltellato Arculeo con un coltello da cucina, per poi bruciarne il corpo e disfarsi dell’arma. Milana, fermato successivamente, ha invece negato ogni responsabilità, affermando di non conoscere la vittima.
Il movente dell’omicidio resta ancora oscuro. Gli inquirenti stanno proseguendo con accertamenti tecnici e interrogatori per ricostruire con precisione le ultime ore di vita di Arculeo e il contesto in cui è maturato il delitto.