lunedì, 5 Maggio 2025

A raccontare l'attacco subito, il direttore del Quotidiano di Palermo, Michele Sardo

Aggredito da un gabbiano per un piatto di pasta con le sarde

Sono stato aggredito da un gabbiano. Non avrei mai pensato che una tranquilla pausa pranzo domenicale si trasformasse in una scena da film. E invece è proprio quello che mi è successo domenica scorsa. Ho deciso di raccontare pubblicamente questa mia disavventura non solo perché ha dell’incredibile, ma perché può servire da monito a chi, come me fino a ieri, non crede che un uccello diventato molto comune nei nostri cieli possa spingersi ad aggredire un uomo.

Avevo appena ritirato due porzioni fumanti di pasta con le sarde in un noto locale della città. Le avevo in mano, ben sigillate, e avevo appena parcheggiato l’auto in un garage all’aperto, nella zona di via Notarbartolo. Giornata uggiosa, cielo basso, ma per fortuna avevo con me un ombrello con la punta rigida. E dico per fortuna, perché da lì a poco sarebbe diventato la mia unica arma di difesa.

Improvvisamente, senza alcun preavviso, un enorme gabbiano ha cominciato a planare in picchiata verso di me. Ho sentito prima un sibilo, poi ho visto quella massa bianca e aggressiva dirigersi con decisione verso le mie mani. Non era certo un semplice volo di ricognizione: il volatile mirava chiaramente al mio pranzo, mentre altri gabbiani gli giravano attorno, anche loro minacciosamente. Ho fatto appena in tempo ad alzare l’ombrello e a respingerlo. Ma non si è dato per vinto.

Ha fatto il giro, è tornato alla carica, questa volta con maggiore convinzione. Ho nuovamente alzato l’ombrello agitandolo per spaventarlo, altro volo deviato. Mentre mi avvicinavo al cancelletto del garage, speravo fosse finita. Invece no. Sentendo uno spostamento d’aria alle spalle, ho capito che stava tentando un’ultima imboscata. Solo il muro gli ha impedito di colpire. Sono rientrato in casa col cuore in gola e l’ombrello ancora aperto, nonostante non piovesse. Per qualche minuto mi sono sentito in una scena de “Gli Uccelli” di Alfred Hitchcock.

Racconto questo episodio per lanciare un piccolo allarme. I gabbiani a Palermo trovano poco cibo a mare e lo cercano in città. A causa della crescente presenza di rifiuti, stanno diventando sempre più aggressivi. Non sono più solo i “padroni del mare”, ma ormai anche dei tetti, delle piazze e – come nel mio caso – dei nostri pranzi. E diventano ancora più aggressivi e pericolosi se qualcuno si avvicina ai nidi, che ormai troppo spesso vengono fatti sui tetti e nei terrazzi di attici.

Forse è arrivato il momento che le istituzioni si occupino anche di questo. Perché, se oggi è toccato alla mia pasta con le sarde, domani potrebbe toccare a qualcun altro. E non sempre c’è un ombrello per difendersi.

Michele Sardo

22.7 C
Palermo

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