martedì, 29 Aprile 2025

Fondamentali saranno anche gli esami autoptici sui corpi delle tre vittime

Caccia ai complici di Calvaruso: controlli allo Zen, si cercano armi e prove

È caccia ai responsabili della strage di Monreale, Calvaruso non sembra infatti essere l’unico assassino. Da ieri le forze dell’ordine stanno passando al setaccio il quartiere palermitano con perlustrazioni mirate, alla ricerca di armi, indizi e nascondigli. L’obiettivo è chiaro: individuare i complici di Salvatore Calvaruso, il 19enne già in carcere con l’accusa di aver aperto il fuoco sulla folla sabato notte, causando tre morti e due feriti davanti al bar 365.

Secondo gli investigatori, Calvaruso non avrebbe agito da solo. Almeno altri due giovani avrebbero sparato insieme a lui nel caos seguito alla rissa tra un gruppo di palermitani e alcuni coetanei di Monreale. Le immagini di videosorveglianza e i racconti dei testimoni confermano una scena drammatica: oltre venti colpi esplosi ad altezza d’uomo, in mezzo a circa cento persone.

Le indagini sono coordinate dalla Procura di Palermo, che intende fare piena luce su una delle pagine più violente della recente cronaca cittadina. E fondamentali, in questa fase, saranno gli esami autoptici sui corpi delle tre vittime: Massimo Pirozzo, Andrea Miceli e Salvatore Turdo, tutti tra i 23 e i 25 anni. Le autopsie, affidate agli specialisti Stefania Zerbo, Tommaso D’Anna e Simona Pellerito dell’Istituto di Medicina Legale del Policlinico, dovranno stabilire quanti colpi hanno raggiunto ciascun ragazzo e da quale angolazione: dettagli tecnici indispensabili per attribuire le responsabilità esatte ai singoli autori della strage.

Nel frattempo, Calvaruso resta rinchiuso al carcere Pagliarelli in attesa dell’udienza di convalida del fermo che dovrebbe svolgersi domani 30 aprile. Dopo la rinuncia del suo difensore di fiducia, Giovanni Castronovo, dovrà nominare un nuovo avvocato.

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