Ha un nome e un volto il presunto assassino di Sara Campanella. Stefano Argentino è il giovane che nel pomeriggio di ieri avrebbe ucciso brutalmente, in mezzo alla strada di fronte allo stadio “Giovanni Celeste” sul viale Gazzi, la collega 21enne Sara Campanella, originaria di Misilmeri.
Entrambi studiavano al corso di laurea in Tecniche di Laboratorio Biomedico all’Università degli Studi di Messina, dove si erano conosciuti. Ma quello che doveva essere un normale incontro tra colleghi si è trasformato in un incubo. Dopo un’accesa discussione, probabilmente perché l’assassino stava seguendo la ragazza, Argentino ha estratto un coltello e ha colpito Sara con ferocia, recidendole la giugulare. La giovane si è accasciata a terra mentre il suo aggressore si dava alla fuga a bordo della sua auto. Alcuni testimoni hanno tentato invano di fermarlo.
Sara è stata trasportata d’urgenza al Policlinico di Messina, ma le sue ferite erano troppo gravi: la giovane è morta poco dopo l’arrivo in ospedale. Il suo corpo è stato trasferito all’obitorio, dove in serata sono giunti i genitori distrutti dal dolore. Sara aveva anche un fratello, Lorenzo, poco più grande di lei. Il suo futuro era a un passo: si sarebbe laureata l’anno prossimo.
Le indagini, coordinate dalla pm Alice Parialò, hanno portato rapidamente sulle tracce di Argentino. I carabinieri lo hanno individuato in nottata a Noto, il suo comune d’origine. Dopo un lungo interrogatorio, il giovane ha confessato l’atroce delitto. Resta ancora da chiarire il movente di questa brutale aggressione.
La comunità di Misilmeri, così come quella di Messina, è sconvolta. Il sindaco Rosario Rizzolo ha espresso rabbia e dolore: “Sara era una ragazza con sogni e speranze, e oggi ci troviamo a piangerla per un gesto vile e brutale. Non possiamo accettare che la violenza continui a spezzare le vite delle nostre donne”.