Che il Palermo ci avesse abituato a farsi recuperare un doppio vantaggio è oramai un dato consolidato. Ma che i rosanero riescano nella titanica impresa di perdere per tre reti a due – in casa! – dopo aver realizzato il gol del 2 a 0 al minuto 74 è davvero surreale. Non ci abitueremo mai a questi crolli tecnico-tattici-fisico-mentali della squadra di Dionisi e, a questo punto, il mental coach – più che ai calciatori rosanero – serve a tutti i sostenitori che weekend dopo weekend stanno esaurendo la pazienza.
La partita è avara di emozioni da una parte e dall’altra. In campo c’è un Palermo che recita a soggetto affidandosi alle individualità ed una Cremonese che fa del possesso palla la sua arma migliore. Nel primo tempo i due portieri sono praticamente inoperosi: qualche grattacapo per Audero (molto rivedibile sulle uscite), totalmente senza alcun pensiero il portiere lombardo ex rosanero, Fulignati. Il più ovvio risultato si arriva al termine della prima frazione è, quindi, uno scontato zero a zero.
Anche l’avvio della ripresa scivola sulla stessa lunghezza d’onda del primo tempo. A sparigliare le carte è il gol rosanero di Claudio Gomes che al minuto 56 insacca di destro dopo un batti e ribatti in area di rigore. Non succede tantissimo, ma il Palermo trova il modo di raddoppiare. Il sig.Collu al 71° assegna, infatti, un calcio di rigore per un atterramento subìto da Di Francesco (molto dubbio, per la verità) e capitàn Brunori insacca il penalty con un tiro a mezzaltezza alla sinistra di Fulignati. Tutto fatto per i rosanero? Macchè… Come da copione, siglato il raddoppio, i rosanero spariscono dal campo e la Cremonese, prima accorcia le distanze con Azzi al 74°, lasciato colpevolmente da solo in area, e successivamente la pareggia con Valoti al 86°. Per il Palermo c’è solo il tempo per una mezza occasione capitata sui piedi di Vasic prima che al 96° Collocolo geli il Barbera in una calda serata marzolina.