Market di droga h24 allo Sperone, magneti per nasconderla: 15 arresti

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I Carabinieri della Compagnia Palermo Piazza Verdi hanno dato esecuzione ad un’ordinanza applicativa di misura cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Procura della Repubblica, nei confronti di 15 persone (8 destinatarie della custodia cautelare in carcere2 degli arresti domiciliari e 5 dell’obbligo di presentazione alla P.G. e di dimora), delle quali 5 già detenute per altra causa, accusate a vario titolo dei reati di spaccio e detenzione – a fini di spaccio – di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa, condotta dai militari del Nucleo Operativo di Piazza Verdi da giugno a novembre del 2022, ha delineato un grave quadro indiziario sostanzialmente accolto nel provvedimento dall’Autorità Giudiziaria, che ha documentato la gestione di una piazza di spaccio operativa nell’arco delle 24 ore e con base operativa allo “Sperone”, popoloso rione del quartiere palermitano di Brancaccio.

I Carabinieri sono così riusciti a riscontrare 3.738 cessioni di sostanze stupefacenti tra crackcocainahashish e marijuana e stimare un giro d’affari giornaliero dell’attività di spaccio in circa 8.000 euro. I militari hanno inoltre segnalato all’Autorità Amministrativa 93 assuntori di sostanze stupefacenti.

L’attività investigativa, nel suo sviluppo, aveva già portato all’arresto in flagranza di 5 persone e al sequestro di considerevoli quantitativi di stupefacente, oltre che al rinvenimento di tre armi clandestine, una penna pistola e vario munizionamento per arma corta, sequestrati a carico di ignoti.

È stato inoltre ricostruito il modus operandi dei presunti pusher, i quali avrebbero agito posizionandosi in un portico posto al di sotto di un complesso popolare e sprovvisto di illuminazione, in modo da agevolare l’attività illecita nelle ore serali e notturne. L’attività di spaccio prevedeva inoltre l’utilizzo di un particolare stratagemma utile a nascondere lo stupefacente e ad eludere i controlli delle forze dell’ordine. La droga veniva infatti posta all’interno di contenitori in alluminio che, dopo essere stati agganciati a dei magneti con del nastro adesivo, venivano posizionati sotto autovetture o infrastrutture metalliche (scale, ringhiere ecc.) presenti nella piazza di spaccio, in modo da rendere ancora più difficili eventuali attività di polizia giudiziaria.