Nuova giornata di disagi in arrivo per i cittadini di Palermo: il prossimo primo marzo i lavoratori dell’AMAT, azienda municipale che si occupa del trasporto pubblico nel capoluogo siciliano, sciopereranno nuovamente per otto ore, causando inevitabili ripercussioni sui cittadini che fruiscono di autobus e tram. Lo sciopero, già anticipato a gennaio, vedrà i mezzi pubblici fermi e gli utenti costretti a trovare soluzioni alternative per gli spostamenti quotidiani.
Le sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl Autoferro, Faisa-Cisal, Cobas e Orsa Tpl hanno confermato la protesta, motivata dal mancato rinnovo del contratto aziendale, scaduto da oltre un decennio. Secondo i rappresentanti sindacali, i lavoratori stanno affrontando una situazione economica sempre più difficile a causa della mancata revisione contrattuale, che ha progressivamente eroso il loro potere d’acquisto.
Una trattativa ferma da anni
Da due anni si susseguono confronti con la dirigenza aziendale, ma senza esiti positivi. Nel giugno 2024 era stata sottoscritta un’ipotesi di accordo, successivamente respinta dall’amministrazione comunale, che ha giustificato la decisione con la mancanza di un piano industriale dell’azienda. Tuttavia, i sindacati sottolineano che l’AMAT ha più volte redatto tale documento, investendo circa 100 mila euro, solo per vederselo bocciare dal controllo analogo, ritenendolo non conforme alle direttive comunali.
La mobilitazione del primo marzo sarà il sesto sciopero indetto dai lavoratori AMAT per attirare l’attenzione dell’amministrazione comunale.
Le richieste dei sindacati
I sindacati sottolineano la necessità di investimenti adeguati per garantire un servizio di trasporto efficiente. Criticano le politiche di bilancio che, a loro dire, penalizzano l’AMAT con tagli e riduzioni delle percorrenze chilometriche, compromettendo ulteriormente la qualità del servizio. Chiedono inoltre al presidente dell’azienda di rappresentare con maggiore incisività le necessità aziendali, al fine di evitare ulteriori scioperi che colpiscono sia i lavoratori che i cittadini.