Da apprezzare di certo gli sforzi dell’amministrazione Lagalla che ha cercato di fare del proprio meglio per restituire una acchianata decente ai palermitani. Ma è nostro dovere portare alla luce anche ció che non va.
L’acchianata quest’anno l’abbiamo fatta anche noi, confondendoci fra i tantissimi fedeli che percorrevano l’antica salita. E abbiamo notato, purtroppo, diverse criticità. La prima su tutte è la mancanza di luce che rende pericoloso il percorso, fatto di ciottoli, soprattutto di sera. Solo nella prima parte del tragitto la protezione civile ha piazzato alcuni fari a led accesi dopo il tramonto, ma salendo era buio pesto. La storica salita meriterebbe forse una illuminazione fissa e definitiva.
Sul posto c’erano vigili del fuoco, corpo forestale, volontari della protezione civile, medici e infermieri della croce rossa pronti ad intervenire. Ció che poteva essere migliorato è il servizio navetta messo a disposizione dall’Amat. E non per la frequenza dei bus che passavano ogni 10 minuti circa, ma per l’impossibilità di far salire gente a bordo a metà percorso. Ed è così che abbiamo assistito ad una scena che poteva essere evitata. Un uomo di circa 60 anni, arrivato alla fermata dopo aver percorso parecchi chilometri in salita, non aveva più la forza di proseguire. Ha atteso la navetta alla fermata dell’autobus che non si è fermata. La risposta dell’autista è stata: “Abbiamo queste direttive”. Direttive che forse potevano essere pensate meglio.
Infine la pavimentazione: in alcuni tratti del percorso il sentiero è al limite della percorribilità. Ciottoli staccati, avallamenti, erba alta, rami ad altezza d’uomo. Consapevoli che si tratta di un percorso di montagna, ma un minimo di sicurezza e di manutenzione non guasterebbe, anche perché queste ultime problematiche unite alla scarsissima illuminazione aumentano in maniera esponenziale il rischio di incidenti.
Da sottolineare, ma di ció non hanno colpa i nostri amministratori, la tristezza nel vedere il nostro promontorio privato di gran parte del sottobosco e degli alberi, andati a fuoco a causa dell’incendio di Ferragosto.