Brunori – De Sanctis: alla fine ha vinto la qualità

Il numero nove rosanero non le ha certo mandate a dire all’ex dirigente: "Osti? Finalmente ho avuto la fortuna di parlare con un direttore vero"

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In un mondo del calcio fatto di dichiarazioni stereotipate, le parole di Matteo Brunori al termine di Palermo – Modena non possono lasciare indifferenti. Il numero nove rosanero non le ha certo mandate a dire all’ex Direttore Sportivo del sodalizio di viale del fante, Morgan De Sanctis.

Dopo sei mesi ho avuto la fortuna di parlare con un direttore vero”, ha dichiarato il capitano del Palermo intervenendo in mixed zone, strappando quel velo d’ipocrisia con il quale, solitamente, vengono ammantate tutte le interviste post-partita. Questo non vuol dire che De Sanctis e il suo sodale, nientepopodimeno che l’international scout Giulio Migliaccio, fossero il male assoluto del Palermo 2024/2025. Evidentemente, però, l’ex dirigente di Roma e Salernitana non ha saputo creare determinati tipi di relazione. Anzi. Perché alle volte dagli spogliatoi partono certi spifferi che di bocca in bocca diventano dei veri e propri tornado. E gli ormai ex rosanero – che di spogliatoi ne hanno frequentati tanti in carriera – certe cose dovrebbero saperle.

Ora, senza per forza dover ricorrere alle voci di corridoio, lasciamo parlare i fatti. Il Palermo costruito quest’estate da De Sanctis a tanti risultava indebolito rispetto al lavoro fatto dal suo predecessore, Leandro Rinaudo. Monco in alcune zone del campo, insufficiente dal punto di vista non solo qualitativo ma anche quantitativo. La conduzione tecnica di Dionisi, inoltre, ha fatto il resto, condividendo e avallando strategie tecnico-disciplinari, lasciando Brunori – capitano e top scorer della squadra – in pasto agli odiatori seriali ed ai leoni da tastiera e facendo – sono numeri, non opinioni – scivolare il Palermo addirittura fuori dalla zona play-off.

Il gol siglato ieri dal bomber del Palermo è stata una liberazione. Non una perla di bellezza, ma un gol da attaccante vero. Da quel calciatore capace di trasformare una palla vagante in oro colato. Quello che in tante occasioni è mancato alla squadra di Dionisi, praticamente.
Da sei mesi a questa parte – grazie a chi ama fare l’incendiario piuttosto che il pompiere – si è alimentata la fiamma di dichiarazioni post playoff del Capitano, accusandolo di vilipendio alla maglia rosanero.

“Ragà, ma quant’è bello tornare a segnare al Barbera”, invece, ha detto al triplice fischio del signor Bonacina mentre coi suoi compagni si accingeva a festeggiare sotto la “12”. Ecco, dal post Palermo – Modena, se volete, potremmo ripetere come un mantra queste di dichiarazioni, giusto per trovare qualche nota positiva in una stagione – non ce ne voglia l’A.D. Gardini – sportivamente fallimentare. E poi c’è il mercato. Imprevisto ed imprevedibile. Ma Brunori si sente – adesso sì – al centro del progetto e fin quando indosserà la maglia del Palermo sarà solo un valore aggiunto e mai una zavorra per i rosanero. Bentornato, Capitano!