Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno ripreso l’agguato di Palermo che ha portato al ferimento di Antonino Fragali. Alcuni frame mostrano l’aggressore, Francesco Lupo, con la pistola in mano e uno dei complici (non ancora identificato) che si dirigono verso l’operaio della Reset. L’aggressore è arrivato sul luogo dell’agguato a bordo di una Volkswagen Taigo, auto di cortesia consegnata dall’officina presso cui aveva lasciato la sua Golf guasta.
Le immagini delle telecamere riprendono perfettamente la colluttazione iniziale, con Fragali che viene preso a calci e a pugni, e poi la sparatoria che lo ha ridotto in fin di vita. Pur in condizioni gravissime, il 43enne avrebbe avuto la forza di fare il nome, più volte, di chi gli aveva sparato. Trasportato in codice rosso al pronto soccorso dell’ospedale Villa Sofia di Palermo, ha subito un delicato intervento che gli ha salvato la vita. Ma l’uomo è ancora in prognosi riservata.
Lupo è stato invece arrestato poche ore dopo la sparatoria nella sua abitazione allo Zen. L’accusa per lui è di tentato omicidio aggravato e porto e detenzione illegale di arma da fuoco. Il Gip Maria Cristina Sala ha convalidato il fermo. Adesso è in carcere ai Pagliarelli.
Il movente sarebbe da ricondurre all’omicidio del padre e del fratello di Lupo, avvenuto nel 2019. Ad ucciderli fu il cugino di Fragali. L’aggressore avrebbe dunque agito per vendetta.