Qualità della vita in Italia: Palermo e la Sicilia fanalini di coda, Bergamo risorge

La classifica 2024 de Il sole 24 ore non premia la Sicilia. Nell'Isola la città in cui si vive meglio è Ragusa, ultima Siracusa. Palermo al 100esimo posto

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Il Sole 24 Ore ha pubblicato la classifica annuale sulla qualità della vita nelle città italiane, un’analisi dettagliata che fotografa il Paese attraverso 90 indicatori statistici. Un pacchetto di dati che racconta di divari, fragilità, ma anche di best practice e di rinascita.

Emblematico il caso di Bergamo, che dopo il dramma della pandemia torna a svettare in cima alla classifica. Un simbolo di resilienza e di speranza, che dimostra come anche dalle tragedie più profonde si possa ripartire con forza e determinazione.

E la Sicilia? Purtroppo, la nostra isola si conferma ancora una volta fanalino di coda nella classifica, con tutte le province posizionate nella parte bassa della graduatoria.

Palermo, in particolare, occupa la 100esima posizione, un risultato preoccupante che evidenzia le criticità che affliggono il capoluogo siciliano. A pesare sul risultato sono diversi fattori, tra cui la difficoltà di accesso ai servizi, l’alto tasso di disoccupazione, la carenza di infrastrutture e la criminalità.

Ma Palermo non è sola. Anche le altre città siciliane faticano a raggiungere standard di vivibilità accettabili. Catania si piazza all’83esimo posto, Messina al 91esimo, Trapani all’85esimo, Ragusa all’81esimo, Siracusa al 104esimo, Agrigento al 94esimo, Enna al 97esimo e Caltanissetta al 98esimo.

La classifica del Sole 24 Ore non è solo un elenco di numeri, ma uno strumento prezioso per orientare le decisioni politiche. E questi dati impongono una riflessione: nell’Isola è necessario investire in infrastrutture, migliorare i servizi, creare opportunità di lavoro e contrastare la criminalità per garantire una migliore qualità della vita.