La cura delle patologie infettive nelle popolazioni vulnerabili e migranti è stata al centro di una “tre giorni” di studio dedicata alla ricerca di modelli operativi per la relativa presa in carico e la gestione di questi pazienti. L’Arnas “Civico – Di Cristina – Benfratelli ” di Palermo ha, infatti, ospitato una delegazione composta da illustri esponenti dell’eCDC, dell’European AIDS Clinical Society (EACS), del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, nonché dai rappresentanti di 3 centri clinici che operano in Grecia, Malta e Cipro per la cura dei migranti che giungono in Europa.
Lo scorso mese di aprile, l’azienda palermitana ha incassato da parte del Centro Europeo per il Controllo delle Malattie (eCDC) apprezzamento e riconoscimento del proprio modello organizzativo e di cura, quale best practice in tale ambito. Tale modello è stato consolidato grazie agli sforzi dell’Unità Operativa Dipartimentale (UOSD) “Patologie Infettive nelle Popolazioni Vulnerabili” dell’ARNAS di Palermo, diretta dal dr. Tullio Prestileo.
Pertanto, l’azienda è stata individuata come sede per la tre giorni di studio allo scopo di approfondire e conoscere la metodologia del cd. “Palermo model”.
Ai lavori tecnici hanno preso parte Delegati eCDC, del Ministero della Salute e dell’ISS. In particolare, delegati eCDC: Charlotte Deogan e Janelle Sandberg. Delegati EACS: Joelle Verluyten (Direttore esecutivo dell’EACS) e Jurgen Rockstroh, che e’ uno dei più importanti esperti mondiali nel campo dell’infezione da HIV e da virus delle epatiti B (HBV) e C (HCV), nonché professore di Malattie Infettive all’Università di Bonn, dove dirige un centro HIV.
Per il Ministero Salute e l’ISS hanno partecipato in seguenti delegati: Francesco Maraglino, Anna Colucci. Delegati Centri clinici: Costas Constantinou (Grecia), Georgios Siakallis (Cipro), Christiana Stavraki (Cipro), Elena Xenofontos (Cipro), Aggeliki Loukeri (Grecia), Ioanna Magaziotou (Grecia), Valeska Padovese (Malta).
Walter Messina – direttore generale dell’Arnas “Civico – Benfratelli – Di Cristina” di Palermo – ha evidenziato apprezzamento per l’impegno profuso dal personale e dall’Unità Operativa su questo versante, oltre all’importanza di tale confronto per la salute dei migranti, delle popolazioni vulnerabili e della collettività.
Un ruolo importante, nel progetto “Ospedale per tutti“, attinente il modello, è ricoperto anche da Salvatore Corrao e Antonio Maiorana rispettivamente, capo dipartimento di Medicina Clinica, e direttore dell’ UOC Ginecologia e Ostetricia, che sono stati relatori nell’ambito del workshop e, altresì, dalle realtà del terzo settore e dalle ONG che collaborano con l’Unità Operativa diretta dal dr. Prestileo che, in tale direzione, ha sottolineato l’importanza della sinergia con il Centro Diaconale Valdese, IterSOS, NPS (network persone sieropositive) e del supporto, nell’ambito aziendale, del “Servizio di mediazione culturale” – che si è dimostrato strategico per la cura e le relazioni con questi pazienti – per il quale, durante il setting dei lavori, era presente il mediatore culturale Alberto Moncada.
Del team dell’Uosd “Patologie Infettive nelle Popolazioni Vulnerabili” fa parte anche la dott.ssa Lucia Siracusa che è responsabile della “medicina transculturale”, nonché tutor nell’ambito di diversi percorsi di formazione destinati agli studenti della Scuola di Medicina e agli MMG (Medici di Medicina Generale) di Palermo, oltre che referente nel settore di altre Scuole europee (Portogallo, Francia).