Palermo, aquila senza ali: Dionisi smarrito, scelte incomprensibili

Sconfitta a Catanzaro e gioco inesistente. Esperimenti continui, formazioni discutibili e un allenatore che non trova la quadra. Il City Football Group intervenga prima che sia troppo tardi

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Alessio Dionisi
Alessio Dionisi

Là dove osano le aquile regna sovrana la confusione. Le aquile giallorosse, hanno trovato la prima vittoria esterna della stagione proprio nel luogo dove un’altra aquila quella rosanero è diventata un canarino. Una sconfitta, quella del Palermo, figlia della confusione che alberga nella mente del suo allenatore, Alessio Dionisi.

Dionisi e il centrocampo perduto

Il tecnico è stato capace di smantellare quel paio di certezze trovate con la vittoria sullo Spezia appena due settimane fa. In quella gara aveva funzionato il centrocampo con la contemporanea presenza di due fini dicitori di gioco come Verre e Ranocchia supportati dal dinamismo di Segre. Ma sia a Carrara che ieri, questo trio non è stato riproposto. Addirittura contro il Catanzaro, a dirla tutta, non è stato neanche schierato un trio di centrocampo e Caserta, che non è Guardiola o Ancelotti ma un normalissimo allenatore di serie B, schierando un centrocampo a 5 ha messo in palese difficoltà la retroguardia rosanero.

Palermo, gioca da squadra

Pompetti e Pontisso hanno avuto vita facile ad innescare Iemmello e Biasci come se fossero Iniesta e Xabi Alonso. I nostri invece andavano a sbattere sempre contro i difensori calabresi che avevano sempre la meglio sulle torri Henry e Le Douaron. In più si aggiunga che orfani di Diakité, Dionisi ha rivoluzionato la difesa lasciando fuori l’unico che per rendimento e carisma non dovrebbe mai stare fuori, Baniya, poi schierato a pochi minuti dal termine in un cambio incomprensibile. Il pubblico ha intonato un emblematico coro: “gioca da squadra, Palermo, gioca da squadra”. Ma come può questo gruppo farlo se il suo allenatore alla sedicesima giornata fa ancora esperimenti e non ha idea di quale debba essere la squadra titolare?

Confusione figlia dell’illusione

L’aquila rosa, costruita in estate su una base di gioco per corsie laterali, è paradossalmente un uccello senza ali. Ponga rimedio il CFG, sempre che si ricordi che esiste una società chiamata Palermo, resettando tutto adesso e operando una rivoluzione, prima che si apra un baratro nefasto. Questa confusione, parafrasando Lucio Battisti, è figlia della solita illusione. E ai tifosi non si deve imbalsamare anche l’ultima più piccola emozione.