Cominciamo dai numeri: 26 tiri in totale verso la porta della Sampdoria per il Palermo, di cui 8 nello specchio della porta, un solo gol per i rosa. I blucerchiati hanno fatto invece 8 tiri in totale, in 2 casi hanno centrato la porta, in uno di questi hanno fatto gol, complice lo svarione, l’ennesimo, dei due centrali difensivi del Palermo, Baniya e Nikolaou. I numeri non mentono quasi mai e non lo fanno neanche in questo caso. Il pareggio contro la squadra allenata da Sottil al Renzo Barbera è l’ennesima partita sprecata a causa di una sterilità quasi assoluta di gol e di svarioni difensivi imbarazzanti.
Si conferma un campionato anonimo quello del Palermo, che con un pareggio in casa continua a perdere terreno dalle prime della classe e dai play-out, proseguendo con una media che nelle ultime settimane è da retrocessione. E infatti il baratro nei confronti dei fanalini di coda del campionato è a poca distanza. E bisogna stare attenti. Non convince il sistema di gioco di Dionisi e non convincono le sue scelte. Soprattutto i cambi. L’allenatore rosanero, dal 70′ ha tirato fuori tutto il reparto offensivo che fino a quel momento aveva disputato un’ottima gara e aveva ancora benzina in corpo. Fuori Henry, Verre, Insigne, Di Francesco, dentro Le Douaron ancora impiegato come prima punta, Vasic, Appuah e Di Mariano. Scelte che di fatto hanno annullato il buon gioco del Palermo. All’87’ dentro Brunori per Segre. Un cambio che non è servito a nulla se non a fare molto discutere.
Finisce 1 a 1, con una pioggia di fischi al triplice fischio finale che sembra infastidire Dionisi ma che forse, per come si sta sviluppando il campionato del Palermo, è più che meritata.