Nella notte, Palermo è stata teatro di un atto simbolico che ha colpito una recente intitolazione toponomastica (ne abbiamo parlato con due articoli nei giorni scorsi – articolo 1, articolo 2). La targa indicante “Largo Amedeo Guillet”, recentemente dedicata al celebre generale di cavalleria (soprannominato generale Diavolo), è stata modificata da ignoti e sostituita con un cartello improvvisato, “Largo Andrea Gallo”. Sembra essere una protesta spontanea di cittadini, che non hanno gradito la scelta dell’amministrazione di dedicare lo spazio al generale Amedeo Guillet.
L’intitolazione al militare, avvenuta solo qualche giorno fa nei pressi di via Ammiraglio Rizzo, ha suscitato diverse polemiche tra i cittadini e in alcuni ambienti politici e sociali. Amedeo Guillet, noto per le sue imprese in Africa Orientale durante il periodo coloniale italiano e in altri teatri di guerra, è una figura che divide l’opinione pubblica. Se per alcuni rappresenta un patriota e un simbolo del coraggio militare, per altri la sua figura è associata a un periodo storico controverso dell’Italia.
Alcuni cittadini hanno invece voluto rendere omaggio a Don Andrea Gallo, il “prete di strada” genovese, noto per il suo impegno sociale a favore degli emarginati e per le sue posizioni critiche verso le istituzioni ecclesiastiche e politiche tradizionali. Don Gallo, fondatore della Comunità di San Benedetto al Porto, anche se nemmeno lui ha mai avuto a che fare con la Sicilia, è ricordato come una figura profondamente vicina ai più deboli, ai migranti e ai disoccupati. I valori di giustizia e inclusione sociale, anche al di fuori di Genova.