venerdì, 21 Marzo 2025

Nel film "Il Capo dei Capi", l'attore palermitano aveva recitato una frase del copione che oggi fa sorridere: a far scattare quello che ora risuona come un presagio, un applauso di troppo da parte degli uomini di Riina. IL VIDEO

Claudio Gioé è Mike Bongiorno: dopo 17 anni si avvera la profezia di Totò Riina

“Ma che è st’applauso, qui stiamo parlando di cose serie E cu sugnu io, Mike Bongiorno? Quando si tratta di ammazzare cristiani non si applaude”. A pronunciare questa battuta, nel film “Il capo dei capi”, il palermitano Claudio Gioè. Era il 2007 e l’attore interpretava la parte di Totò Riina.

Diciassette anni dopo, Claudio Gioè è davvero Mike Bongiorno, visto che ha interpretato il protagonista adulto di Mike, la serie in due puntate sulla vita di uno dei più importanti presentatori italiani. Un’interpretazione che ha avuto il consenso della critica. Il Mike Bongiorno di Claudio Gioé non è un’imitazione da Tale e quale show, ma una performance da attore navigato, capace di entrare totalmente e brillantemente nel personaggio. Il primo episodio della miniserie “Mike” su Rai1, andato in onda ieri sera, è stato visto da 3,4 milioni di spettatori pari al 19,5% di share. Domani i risultati della seconda e ultima puntata.

Di seguito la parte del film Il Capo dei Capi in cui un Claudio Gioè giovanissimo, alle prese con l’interpretazione di Totò Riina, non gradisce gli applausi dei suoi uomini.

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