Sono tornati in piazza i disoccupati palermitani, ex percettori del reddito di cittadinanza per chiedere «lavoro, rispetto e dignità». Questa mattina si sono mossi in corteo da piazza Vittorio Veneto fino alla sede dell’assessorato comunale al Lavoro, in via Trinacria. Manifestazioni anche a Napoli e a Cosenza.
Le proteste in città vanno avanti ormai da un anno, da quando il Governo Meloni ha annunciato di voler cancellare la misura di contrasto alla povertà introdotta dal Movimento 5 stelle. Ad agosto i nodi sono venuti al pettine: le nuove disposizioni del governo nazionale hanno previsto, infatti, una sospensione del Rdc per il mese corrente, comunicata attraverso un Sms da parte dell’Inps, per tutti i percettori definiti “occupabili”, ovvero di età compresa tra i 18 e i 59 anni, senza disabilità e senza minori, anziani o fragili a carico. Queste persone potranno essere prese in carico dai servizi sociali e da settembre percepiranno solo 350 euro al mese. A Palermo e provincia si tratta di circa 11 mila famiglie.
«L’attacco al RdC – spiega Davide Grasso, presidente dell’associazione Basta Volerlo – è un attacco diretto alla Sicilia, in cui i tassi di disoccupazione sono tra i più alti d’Europa già da molto prima dell’introduzione della misura. Il lavoro manca come mancano le infrastrutture, i servizi, gli ospedali, il tempo pieno nelle scuole: tutte cose garantite, invece, al Nord Italia. Chiediamo piani di investimenti mirati per la Sicilia, per creare opportunità di lavoro nella nostra terra e condizioni di vita dignitose, che ci permettano di non cedere al ricatto dell’emigrazione».
Tra i manifestanti tanta disperazione e tanta rabbia. C’è chi ha portato con sé le bollette di luce e gas, che per questo mese non è riuscito a pagare. «Devo scegliere se pagare l’affitto, le utenze o andare a fare la spesa – spiega Antonio Turano, ex percettore di Rdc -. È una vergogna, il Governo sta abbandonando i poveri in mezzo a una strada. Vogliamo un lavoro».
Nessun incontro con l’assessore al Lavoro Nuccia Albano, che ha rinviato i manifestanti al prossimo giovedì.