Una strana coincidenza lega Schillaci al Renzo Barbera

A ventidue anni esatti di distanza dall'intitolazione dell'impianto al presidentissimo, viene allestita la camera ardente dell'ex Nazionale

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18 settembre 2002 – 18 settembre 2024: proprio oggi ricade l’anniversario dell’intitolazione dello stadio di Palermo all’indimenticato presidentissimo Renzo Barbera. A 22 anni di distanza, proprio nel tempio rosanero, arriva la salma del campione palermitano Totò Schillaci.

Una coincidenza, ma che mette i brividi. Anche perché l’ex giocatore della Nazionale, eroe delle notti magiche di Italia ’90, proprio in questo stadio avrebbe voluto giocarci con la maglia del Palermo. E ci era anche andato vicino nel 1982, quando il presidente Roberto Parisi, che due anni prima aveva rilevato il club proprio da Renzo Barbera, aveva fatto un’offerta all’Amat. Ma si aprì un’asta con il Messina che alle buste portò il talento del Cep in riva allo stretto.

La camera ardente di Schillaci, morto stamattina nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo, è stata allestita al secondo piano dell’impianto di viale del Fante, nella sala delle conferenze stampa. Fino alle 22 sarà possibile fargli visita, ma la fila è lunga. Migliaia di persone vogliono dare l’ultimo saluto ad un simbolo di Palermo, un uomo partito da un quartiere povero del capoluogo siciliano che è stato capace di arrivare, nonostante miriadi di difficoltà e in un periodo in cui a Palermo non c’erano né campi né scuole prestigiose, nel calcio che conta. Per lui, per un ultimo abbraccio, è arrivato perfino il divin codino, quel Roberto Baggio che era solito servirgli gli assist oggi ha voluto stare vicino al suo compagno nell’ultima partita, quella finita male, ma dalla quale l’umile e volenteroso Totò è uscito come sempre a testa alta, lottando fino alla fine da vero campione.