Palermo, ucciso un Pitbull al Foro Italico: è stato accoltellato

Si tratta di un randagio senza microchip. Il suo assassino non è stato identificato

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È ancora fresca nella memoria dei palermitani l’atroce fine di Aron, pitbull bruciato vivo in piazza Croci a gennaio scorso dal suo padrone. Il povero cane, soccorso dai passanti, morì dopo tre giorni a causa delle ustioni in una clinica veterinaria di Palermo.

Aron (foto Lav Palermo)

A distanza di sette mesi, sempre nel capoluogo siciliano, un altro pitbull è stato ucciso barbaramente. L’animale, a quanto pare randagio e privo di microchip, è stato accoltellato.

“È con sgomento e rabbia – scrive l’assessore al Benessere degli animali del Comune di Palermo Fabrizio Ferrandelli – che comunico che tra la notte e il giorno del 19 agosto è stato ritrovato un pitbull morto a seguito di un accoltellamento nella zona del Foro Italico. Un gesto assolutamente inaccettabile e da condannare perché del tutto ingiustificabile. Anche qualora l’aggressività del Pitbull avesse potuto costituire un problema per il territorio, così come è accaduto centinaia di volte, saremmo intervenuti sul posto con i nostri operatori, assicurandolo alla protezione e alle cure delle nostre strutture veterinarie presso il canile ed eliminando così ogni sorte di pericolo. Purtroppo, l’immediato intervento della squadra del canile municipale, attivata dalla Polizia municipale su segnalazione delle volanti della polizia di stato intervenute sul posto, che ringrazio, non è servito per salvare il randagio, non microchippato, probabilmente morto sul colpo dopo il fendente ricevuto dal costato destro fino al polmone, come ha stabilito anche la prima relazione del veterinario della struttura sanitaria presso il canile di Palermo. Siamo a lavoro – ha precisato Ferrandelli – affinché il responsabile venga presto individuato e, in questa direzione, ho attivato il Comando della Polizia municipale per fornire supporto alle indagini attraverso le immagini delle telecamere attive nella Control room, interrogatori e sopralluoghi sul posto. Invitiamo quanti sanno o hanno visto a contattare noi o la rete delle associazioni animaliste sul territorio al fine di dare un contributo alle indagini. Non intendiamo mollare la presa – ha concluso l’assessore – e siamo determinati ad andare fino in fondo nella tutela dei diritti degli animali e in rappresentanza di una città che non ha questo volto feroce e spietato”.