Musica neomelodica allo Zappalà di Mondello. I residenti: “Cambiamo nome, Zen 3”

Dopo Gianni Celeste, che in questo fine settimana si è esibito davanti ad un vasto pubblico al Teatro di via Galatea, venerdì prossimo toccherà ad un altro cantante di musica napoletana

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Protesta sui social da parte di alcuni residenti di Mondello per la musica proposta in questo ultimo week-end all’interno dello storico teatro tenda Vito Zappalà che si trova in viale Galatea. Venerdì 19 e sabato 20 luglio si è esibito, davanti ad un vasto pubblico, il cantante neomelodico Gianni Celeste. Venerdì 26, invece, è previsto il concerto di un altro cantante neomelodico, ovvero Fabrizio Ferro. Entrambi i concerti sono stati organizzati dalla match music di Graziano Silvestri.

“Due serate di neomelodico a tutto volume anche dopo la mezzanotte – scrive sul gruppo Insieme per Mondello una residente -. Un orrore. Non seguo il cartellone del teatro Zappalà, ma sto incrociando pure le dita dei piedi affinché tacciano. Non si può neanche dormire a casa propria. Ci sono già moltissimi quartieri a tema neomelodico in città. Ma qui no accidenti. Eh no. Passeggiare a Mondello – continua la donna – è uno scempio. Se ci aggiungiamo pure la musica napoletana alla già assurda situazione di incuranza del Verde, della spazzatura ovunque, delle pedonalizzazioni a singhiozzo, delle auto accavallate perché cambiano i sensi di marcia per risolvere la situazione traffico ma mai una volta che pensino alla banalità più ovvia, non ci sono aree parcheggio, allora cambiamo nome. Facciamo Zen 3. Tanto l’ utenza che si incontra – conclude – è la stessa (intervallata da volti locali raccapricciati quanto il mio)”.

Il problema dei residenti non è solo il genere di musica proposta, ma anche l’orario, a quanto pare si va a volte oltre la mezzanotte, e l’amplificazione che a giudicare dai commenti di chi vive da quelle parti sarebbe troppo potente.

“Ai tempi del Teatro Zappalà, quando io ero ragazza – scrive un’altra donna – si esibiva la Compagnia, con un ricco repertorio di commedie appartenenti alla tradizione e altre scritte, dirette e interpretate da Franco Zappalà, capocomico, e famiglia. Erano tutti bravi, eccezionali l’anziana moglie e la figlia Teresa che strappavano sempre l’applauso a scena aperta.
Non c’erano mega impianti di amplificazione !
Che nostalgia!”.

“Bisogna che vengano controllati – sostiene un’utente del gruppo Facebook -. Avranno i decibel fuori legge. Deve abbassare i volumi e farlo sentire solo a chi è seduto, non a tutta Mondello, Partanna Mondello, Tommaso Natale ecc. Oppure fa mettere le cuffie, come fanno la maggior parte dei teatri all’aperto”.

“Non è detto che tutti dobbiamo subire il tasciume – commenta una donna -. Insonorizzino il teatro…”.