Cosa nostra sta a quanto pare rafforzando il suo potere economico partecipando a commesse pubbliche finanziate con stanziamenti del PNRR, per decine di milioni di euro, dalla Sicilia alla Calabria fino alla Lombardia. L’organizzazione mafiosa tenta di infiltrarsi in grandi opere in corso, come gli appalti per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina e il Ponte sullo Stretto. Tra le opere oggetto dell’inchiesta figura anche il depuratore di Acqua dei Corsari a Palermo.
Questo scenario inquietante emerge dagli atti della nuova inchiesta della DDA di Milano, guidata dal procuratore Marcello Viola e dall’aggiunto Alessandra Dolci, che ha portato all’arresto degli imprenditori Francesco Scirocco e Giovanni Bontempo, legati al clan mafioso dei Barcellonesi. Sono accusati di intestazione fittizia aggravata per aver agevolato cosa nostra. L’operazione ha portato anche al sequestro di beni per 5 milioni di euro, tra cui una villa a Pietrasanta (Lucca).
L’indagine, condotta dalla DIA e dal GICO della Guardia di Finanza e coordinata dal PM Silvia Bonardi, è partita dalle intercettazioni di un’inchiesta di due anni fa che aveva portato all’arresto di un imprenditore edile affiliato alla ‘ndrangheta e dai verbali di due pentiti che hanno rivelato le infiltrazioni mafiose negli appalti pubblici. Gli investigatori hanno ricostruito che Scirocco, già condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, e Bontempo, con sequestri di società alle spalle, gestivano numerosi lavori in Italia tramite la società Infrastrutture M&B di Milano, utilizzando subappalti.
Tra i contratti assegnati, una gara da 40 milioni di euro bandita da Anas per la manutenzione delle strade a Catania, finanziata con fondi del PNRR e aggiudicata nel 2021 a un’associazione temporanea di imprese composta da Ricciardello Costruzioni e Infrastrutture M&B, e un altro per l’impianto di depurazione di Acqua dei Corsari a Palermo, da quasi 21 milioni di euro. Scirocco avrebbe sfruttato i suoi rapporti privilegiati con il management della Costruzioni Dondi.