Dario Saric era stato uno dei colpi più eclatanti della campagna acquisti del Palermo stagione 2022 – 2023. Il calciatore nazionale bosniaco aveva dimostrato – nel corso del campionato precedente – di essere uno dei centrocampisti dal rendimento più elevato in cadetteria e prelevarlo dall’Ascoli, oltre che il segnale di un progetto tecnico davvero interessante, era stato un impegno rilevante anche dal punto di vista economico.
Nel campionato disputato con la maglia rosanero, però, più di qualcosa non ha funzionato e di quel “tuttocampista” ammirato fino a qualche mese prima con la maglia bianconera marchigiana, i tifosi rosanero non sono riusciti a trovare traccia. Vuoi per qualche acciacco fisico, vuoi per – chissà – un’impostazione tattica che mal si coniugava con le sue caratteristiche, pochissimi i lampi dell’italo-bosniaco all’ombra del Monte Pellegrino.
Con la maglia dell’Antalyaspor, in Turchia, Saric è tornato splendere. È tornato quel calciatore moderno in grado di poter ricoprire i ruoli di mezzala, incursore, interditore… insomma quanto si chiede ad un giocatore moderno che deve occupare una certa area di campo. Un campionato, quello turco, disputato da titolare inamovibile, anche con la gioia di tre gol a referto. Terminato il prestito adesso si trova in ritiro nuovamente con indosso la maglia del Palermo ed agli ordini di mister Dionisi.
Palla adesso all’allenatore toscano, quindi. In un mercato finora “low profile” come quello rosanero, un Saric tornato ai suoi livelli può essere quella carta capace di fare “appattare la settanta” di un centrocampo nel quale il Dottor Segre ed il Principe Ranocchia sembrano certi di avere un posto assicurato. E chissà che non sia una gran bella rivincita: la rivincita di Dario “il turco”.