La vittoria era su un piatto d’argento. Due galletti, infatti, si erano fatti espellere da un Maresca in versione Lando Buzzanca nel film L’arbitro del 1974. Fuori prima Maita e poi Di Cesare per un fallo che ha decretato un rigore sacrosanto visto dal Var. Ma la sindrome degli undici metri ha contagiato anche Di Mariano che ha voluto imitare Baggio ai mondiali Usa del ’94. Un missile che ha regalato il pallone ai tifosi in curva. Poi quasi un tempo a tentare di scardinare un Bari che ha iniziato a difendersi in 9 e a fare ostruzionismo, inscenando collassi ad ogni minima interruzione. Alla fine Maresca porterà il cronometro oltre i 100 minuti dopo cooling break, sostituzioni, trecento mila interventi della barella avversaria, una decina di ammonizioni e duecento legate di scarpe dei pugliesi. Otto minuti di recupero più altri tre di ri-recupero non sufficienti a permettere ad un Palermo, che agiva troppo per vie centrali, dimenticando che in 11 contro 9 bisogna far girare la palla per allargare le maglie e far stancare l’avversario, di portare a casa una vittoria che sarebbe stata un bel biglietto da visita in questo inizio di campionato di B.
Anche se al 101esimo Brunori il gol lo aveva fatto. Ma l’urlo dei tifosi del Palermo che ha riecheggiato in strada allo scadere, si è strozzato in gola quando al Var Maresca si è accorto che un pelo del ginocchio dell’attaccante palermitano era oltre la linea dei difensori e ha annullato il gol.
Rammarico per due punti andati alle ortiche e anche qualche critica dei tifosi, al solito, nei confronti di mister Corini. Una gara che non ha annoiato, partita subito con due azioni colossali da una parte e dall’altra, tutto sommato equilibrata fino alle espulsioni con una leggera supremazia terroriale da parte del Bari. Poi crampi per quasi un tempo. Nelle gambe dei galletti e nello stomaco dei palermitani. Ma, tutto sommato, è un +1 in classifica ottenuto fuori casa contro una diretta concorrente per la promozione in A. Alla vigilia in tanti avrebbero messo la firma.
Peró forse, anche senza forse, qualcosa sul mercato va fatta. Un terzino sinistro ma anche uno destro, e un buon centrocampista che sappia dettare i tempi e smistare palloni e verticalizzazioni, sarebbero la manna dal cielo.