Le 19 aziende della Sicily Fashion Week a lezione di internazionalizzazione nel corso delle giornate dedicate ai B2B con i buyer esteri al complesso monumentale Guglielmo II di Monreale. Il nuovo appuntamento, nel fitto calendario dell’evento fashion, ha visto protagoniste le imprese artigiane in una tavola rotonda con Tommaso Di Matteo, responsabile di Sprint Sicilia, lo sportello regionale per l’internazionalizzazione del sistema delle imprese e Mauro Galligari, direttore della comunicazione di Camera Show Room Milano. Al tavolo anche Andrea Di Vincenzo, segretario di Confartigianato Sicilia e Flavia Pinello, presidente regionale della categoria Moda.
Tra le necessità espresse dagli imprenditori, che sono intervenuti raccontando anche la loro realtà, in particolar modo l’importanza di partecipare ed essere coinvolti dalla Regione, alla stesura dei bandi dedicati alle aziende. E ancora creare sinergie e fare squadra tra imprese. da non sottovalutare la formazione dei più giovani.
“Come sportello Sprint – ha detto Di Matteo – è un piacere essere coinvolti in questa manifestazione di Confartigianato che rappresenta un preziosissimo momento di confronto in un settore strategico come quello della moda. Abbiamo trovato una qualità importante tra le imprese con una grande di voglia di investire e stare sui mercati. Dobbiamo maggiormente lavorare sui servizi di accompagnamento e incontri B2B, in modo tale che le aziende siciliane possano davvero stare su tutti i mercati e fare la differenza sempre”.
“Questo è un momento storico per la moda – ha sottolineato Galligari – e la Sicilia, con la sua elegenza di tradizione borobonica, ha molte cose da dire nelle collezioni da cerimonia, per momenti eleganti della giornata che possono inziare anche dopo le ore 18, con un cocktail o un vernisage, o ancora per una cena importante. Credo ci sia tutto questo nel dna dei brand siciliani associati a Confartigianato. C’è da fare sistema, creare opportunità di vendita andando a mettere a fuoco i mercati giuti, che possono essere nel centro-sud Italia, in Medio Oriente o nell’ex Unione Sovietica. C’è tutto un lavoro da fare, questa edizione della Sicily Fashion Week è un numero zeero ma si può e si deve crescere. Cè solo da costruire”.