Sul corpo di Angelo Onorato, l’imprenditore palermitano trovato morto sabato pomeriggio nella sua auto in via Ugo La Malfa, non ci sono segni di violenza. Nessuna colluttazione dunque. Pertanto, se di omicidio si è trattato, Onorato è stato preso alla sprovvista e non ha nemmeno avuto il tempo di difendersi. A stabilirlo è il risultato dell’autopsia, portata a termine al Policlinico di Palermo.
Di ora in ora, anche in seguito a tale risultato, prende campo sempre più l’ipotesi che la famiglia dell’architetto 54enne esclude con forza, ovvero quella del suicidio. Ci sarebbero anche altri elementi che farebbero propendere per tale epilogo: su tutti le telecamere che hanno inquadrato la zona del dramma. Nessuna auto avrebbe infatti affiancato la Land Rover di Onorato. Un eventuale killer, quindi, sarebbe arrivato in via Ugo La Malfa all’interno del veicolo guidato dall’imprenditore, per poi dileguarsi a piedi senza farsi inquadrare dalle telecamere.
Lo sportello posteriore dell’automobile del titolare dell’azienda Casa di viale Strasburgo, al momento dell’arrivo della polizia era aperto. Su quello che sembra essere un forte indizio di omicidio e su altri particolari e anomalie della vicenda, la redazione del Quotidiano di Palermo ha sentito una delle massime esperte di criminologia in Italia, che peró smonta la tesi: “Lo sportello aperto puó essere tranquillamente riconducibile a qualcuno che è passato dopo e, vedendo la macchina ferma, ha dato un’occhiata. Sconvolto, potrebbe essere andato via – dice a QdP la criminologa Roberta Bruzzone – . Se qualcuno avesse simulato il suicidio avrebbe scelto di chiudere gli sportelli. Non è da escludere – continua – che possa essere stato qualcuno della polizia o un operatore, ad aprire la portiera. Non mi stupirei dopo tutto quello che ho visto nella mia carriera. Se fosse andata così, non sarebbe un fatto anomalo”.
Il mocassino sinistro dell’uomo, come si vede nella foto esclusiva di QdP, è sfilato dal piede al momento del ritrovamento del corpo. “La posizione del piede, sfilato dalla scarpa, per il tipo di calzatura – spiega la criminologa – mi sembra assolutamente coerente con un meccanismo convulsivo che spesso c’è in questo tipo di vicende. Mi pare di capire che Onorato non abbia avuto rilascio degli sfinteri, cioè non c’erano tracce di urina e feci. Ció significa che, se questo dato è confermato, il meccanismo asfittico è stato molto rapido e ha interessato anche il distretto vagale. Questo – prosegue – accelera il processo di asfissia e si accompagna a contrazioni muscolari abbastanza ridotte”.
Angelo Onorato, al momento del ritrovamento, aveva ancora la cintura indossata. Sul petto tracce di sangue. La parte della chiusura della fascetta, ha raccontato un testimone a QdP, non era visibile da chi guardava la vittima dal lato guida. La stretta mortale, quindi, è stata data dalla parte destra o posteriore del collo. Da stabilire se a farlo sia stato lo stesso Onorato o qualcuno che ha voluto eliminarlo per sempre.
“Il fatto che avesse la cintura indossata puó essere letto non in maniera univoca e netta. Se il soggetto aveva in mente un’azione suicidaria, non mi pare sia così assurda questa cosa. Se non ci sono segni di colluttazione, inoltre, – continua Roberta Bruzzone – bisogna valutare il fatto che un tentativo asfittico di questo genere pone un tempo ampio rispetto alla dinamica omicidiaria. La fascetta, per essere chiusa, va fissata nell’occhiello e non è un’operazione semplicissima da fare. Se si vuole uccidere una persona per strangolamento esistono mezzi decisamente più facili da utilizzare. Ci sarebbero comunque dei graffi intorno al collo, dei segni di colluttazione – ha concluso – che dimostrerebbero che l’uomo abbia tentato di opporsi all’intento omicidiario”.
Eseguita l’autopsia, il corpo dell’imprenditore Angelo Onorato è stato riconsegnato alla famiglia che potrà finalmente svolgere i funerali. La celebrazione del rito funebre si terrà domani 30 maggio nella Cattedrale di Palermo.