Pertosse, è allarme anche in Sicilia: boom di ricoveri in pediatria

Si tratta di una malattia pericolosa soprattutto per i neonati e con un alto indice di contagio

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È allarme in Italia per un’epidemia di pertosse che sta colpendo principalmente neonati e lattanti non vaccinati. Dall’inizio dell’anno ci sono stati già tre morti e i ricoveri pediatrici sono aumentati di otto volte rispetto all’anno precedente, con 110 ospedalizzazioni tra gennaio e maggio 2024, di cui oltre 15 in terapia intensiva.

La Società Italiana di Pediatria (SIP) ha seguito l’allarme lanciato dall’European Centre for Disease Prevention and Control (ECDC), che ha segnalato quasi 60mila casi di pertosse in Europa tra il 2023 e aprile 2024, un aumento di oltre 10 volte rispetto ai due anni precedenti. In Italia, la maggior parte dei casi si concentra in Campania, in Sicilia e nel Lazio.

Si tratta di una malattia pericolosa per i bambini e con un alto indice di contagio. I neonati sono quelli che rischiano di più, con una percentuale di mortalità dell’1,5 percento, ovvero un morto ogni 75 bambini contagiati da pertosse.

A causarla è il batterio Bordetella pertussis e,l. si trasmette con la saliva. I sintomi iniziali sono simili a quelli del raffreddore, con starnuti, naso chiuso e una leggera tosse. Dopo 1-2 settimane, la tosse peggiora. Per curarla serve una cura a base di antibiotici per un decorso della malattia che va da due settimane a più di un mese.

La situazione peggiore si registra in Campania, ma è allarme anche in Sicilia con 40 neonati ricoverati negli ultimi cinque mesi al Pronto soccorso dell’ospedale di Cristina di Palermo. Dieci di loro sono finiti in terapia intensiva neonatale.

L’epidemia in corso richiede un’attenzione immediata e una risposta coordinata per aumentare la consapevolezza e la copertura vaccinale, soprattutto tra le donne in gravidanza, per proteggere i neonati e ridurre il numero di casi gravi e mortali di pertosse.