La prima cosa da migliorare è lo spazio fuori dalla fiera. Parcheggiatori abusivi, auto parcheggiate selvaggiamente che ostacolano la viabilità o l’arrivo dei soccorsi come delle forze dell’ordine, musica sparata molto oltre i decibel consentiti. Quindici giorni in cui la zona resta nelle mani della criminalità organizzata che sguazza nel vuoto di potere lasciato dall’amministrazione pubblica.
Cosa rende immune il comparto fieristico, fatto di regole al suo interno e di illegalità, caos e disservizi al suo esterno? È fondamentale per dare luce alla fiera creare un piano serio, vero e concreto di sicurezza viaria, fatta di vero controllo del territorio, di intensificazione dei mezzi pubblici, metropolitana compresa e identificazione di aree parcheggio.
Poi, se la fiera è vista come polo di incontro con le culture del Mediterraneo e spinta economica, quale migliore occasione come quella di creare la nuova fiera in aree industriali come via Ugo La Malfa che, logisticamente, è all’ingresso/uscita della città e favorisce chi viene da fuori Palermo?
Mentre l’attuale spazio espositivo Fiera sarebbe più saggio trasformarlo nei cantieri culturali 2.
Perché le realtà associative palermitane hanno bisogno di uno spazio tutto l’anno per esprimersi e concretizzare i loro progetti. Invece qui per 15 giorni all’anno è una totale Babilonia, è il regno dell’illegalitá che arricchisce la fiera, i parcheggiatori abusivi ma non certo i residenti che si ritrovano con le auto graffiate e le portiere che hanno subito portellonate da altre auto. Residenti sequestrati in casa perché non possono utilizzare le auto. E, se escono sono costretti a preventivare il rientro dopo la mezzanotte, pena l’impossibilita di parcheggiare regolarmente.
Sarà un caso, o forse no, ma nel periodo fieristico non si vedono vigili a multare auto nella zona. Un “fenomeno” che alimenta il senso di ingiustizia e il divario tra cittadinanza e istituzioni. La politica dovrebbe guardare tutto il territorio e non solo uno spaccato esclusivo di esso che non è neppure rappresentativo del benessere della popolazione, ovvero della città. Bene l’operazione politica sulla fiera, dunque, pessima la gestione del bene comune penalizzato dall’operazione politica. Grave ignorare queste riflessioni.