Amat, azienda partecipata del trasporto pubblico di Palermo, dovrà versare il 22% di Iva sugli introiti della Ztl degli ultimi 6 anni. La richiesta è arrivata nei giorni scorsi alla società di via Roccazzo dopo un’ispezione da parte dei funzionari dell’Agenzia delle Entrate. “Una somma monstre – scrive in una nota la consigliera comunale Sabrina Figuccia – che
ammonterebbe a circa 3,4 milioni di euro perché riguarda il periodo che va dal 2018 ad oggi. Un vero e proprio salasso che rischia di mandare a gambe all’aria i conti dell’Amat”.
La soluzione prospettata dall’assessore Maurizio Carta, presente ieri ad una riunione con la terza commissione del Comune di Palermo e il presidente dell’Amat Giuseppe
Mistretta, è di passare la gestione della Ztl cittadina all’amministrazione comunale. Un’operazione che eviterebbe in futuro il pagamento dell’Iva, non previsto dagli enti pubblici.
«Neanche il tempo di tirare un sospiro di sollievo dopo l’accordo con la Regione per il prossimo (speriamo prestissimo) arrivo dei fondi di compensazione, circa 12 milioni di euro, relativi al periodo Covid – conclude la consigliera Figuccia – che adesso l’Amat deve affrontare un altro macigno».