I Carabinieri di Palermo hanno dato esecuzione a un provvedimento cautelare agli arresti domiciliari, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo, su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini hanno fatto emergere un grave quadro indiziario in ordine al reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso e per l’aver commesso il fatto durante il periodo di sottoposizione alla Sorveglianza Speciale di P.S.
Il provvedimento scaturisce da un’attività investigativa, condotta dal Nucleo Investigativo di Monreale, sul mandamento mafioso di Partinico, con particolare riferimento alla famiglia di Borgetto.
Le investigazioni hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza, accolti nel provvedimento cautelare, nei confronti dell’indagato, che, mediante la forza d’intimidazione derivante dal vincolo associativo, ha avanzato una richiesta estorsiva nei confronti di un’attività commerciale locale attiva nel commercio al dettaglio di combustibile per uso domestico, il cui titolare ha sporto denuncia.
In particolare, il destinatario della misura cautelare, già elemento di spicco del mandamento mafioso di Partinico e reggente della famiglia di Borgetto, allo scopo di conseguire un ingiusto profitto, derivante dalla pretesa di non pagare la cauzione per l’installazione di una bombola di gas presso la propria abitazione, avrebbe intimidito un giovane dipendente della ditta, affinché recapitasse al suo titolare messaggi chiaramente evocativi della tipica “messa a posto” mafiosa. Tale provvedimento ha permesso, inoltre, di bloccare, all’origine, un’attività prodromica di future ben più significative e rilevanti richieste estorsive nel territorio di Borgetto.
È doveroso rilevare che l’odierno indagato è, allo stato, solamente indiziato di delitto, seppur gravemente, e che la sua posizione verrà vagliata dall’Autorità Giudiziaria nel corso dell’intero iter processuale e definita solo a seguito dell’eventuale emissione di una sentenza di condanna passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza.