Giuseppe Auteri, 48 anni, era nella lista dei 100 latitanti più ricercati al mondo. Indicato dagli inquirenti come reggente del clan di Porta Nuova, “Vassoio”, così come era soprannominato, era l’uomo a cui erano stato affidati la cassa con i soldi delle estorsioni e del traffico di stupefacenti all’uscita dal carcere nel 2020. Un ruolo che condivideva con Giuseppe Incontrera, assassinato alla Zisa. Dopo più di due anni di ricerche, i carabinieri hanno scoperto il suo nascondiglio in un appartamento di via Giuseppe Recupero, nel quartiere Oreto di Palermo. In casa hanno trovato una pistola con matricola abrasa e circa 5 mila euro in contanti. Nessuno degli abitanti nella zona sapeva chi fosse.
Adesso è caccia ai complici e a chi ha favorito la sua latitanza. Per esempio chi gli ha affittato la casa di via Recupero, una strada che si trova nei pressi della popolarissima via Perez, tra le vie Carlo Gemmellaro e Stanislao Cannizzaro. Gli inquirenti sostengono che Auteri fosse legato a Tommaso Lo Presti, soprannominato ‘il lungo’, colui che dopo la scarcerazione gli avrebbe affidato la reggenza nel mandamento di Porta Nuova. Controlli anche sull’arma che è in queste ore sotto la lente di ingrandimento dei periti balistici per capire se è stata utilizzata l’ultima volta e in che periodo.