“Liam per me stava facendo una buona partita, purtroppo ho dovuto fare una scelta tattica in funzione dell’inferiorità (numerica, n.d.r.).”Parole e musica dell’allenatore del Palermo, Eugenio Corini, che, in mixed zone, ha analizzato la pesante batosta del Rigamonti contro il Brescia.
Ecco, va benissimo parlare di marcature preventive, di seconde palle,di occupazione degli spazi. Ma sì, anche di un campionato sporco ed equilbrato dove capita sovente che Davide batta Golia. Però, in queste poche, pochissime parole, c’è l’espressione di una mentalità. C’è l’esatta percezione di quanto possa “pesare” in termini percentuali un allenatore sulla testa dei propri giocatori.
E non c’entrano nè gli schemi, nè i moduli, nè la scelta di un calciatore piuttosto che un altro. Perchè, dal secondo tempo di Cremona all’intero match di Brescia, abbiamo empiricamente assistito ad un utilizzo massiccio di prime e seconde linee. E praticamente tutti hanno reso grosso modo tutti allo stesso modo. Abbiamo assistito ad improduttive variazioni tattiche. Tutto infruttifero se di base manca la “cazzimma”, la “garra”. Tutto inutile se manca la voglia di gettare il cuore oltre l’ostacolo, di lottare l’uno per l’altro per quello che il Genio di Bagnolo Mella chiama macroobiettivo.
L’esempio più palese è avvenuto al 18° del primo tempo di Cremonese – Palermo ed è in esatta antitesi rispetto a quanto ha fatto l’allenatore rosanero nella partita di Brescia. Spieghiamo meglio: quando l’arbitro Massa ha decretato l’espulsione del calciatore della Cremonese, Sernicola – con 70 minuti ancora da giocare – Giovanni Stroppa, il tecnico dei grigiorossi, ha semplicemente rimodulato la sua squadra in campo, tenendo dentro contemporaneamente Coda, Vazquez, Johnsen e Zanimacchia. Altro che tirare fuori la punta o il trequartista in funzione della scelta tattica.
Per capire meglio, repetita iuvant. Nel corso del finale della partita che ha chiuso il 28° turno di serie B tra tra Modena e Cremonese, i grigiorossi – in inferiorità numerica dal minuto 84 per l’espulsione di Johnsen – hanno trovato il gol vittoria sull’ultimo calcio d’angolo del match, consolidandosi (sì, loro possono dirlo) al secondo posto della graduatoria. Si chiama mentalità, che, come l’amalgama di massiminiana memoria, alcun CFG potrà mai acquistare in sede di calciomercato.