Calci, pugni e minacce: “Se chiamate la polizia vi spariamo in bocca”. E’ la sintesi di un’aggressione omofoba avvenuta lo scorso 20 gennaio davanti al Teatro Massimo di Palermo. Arriva finalmente, a quanto pare, la giustizia per le sei vittime del pestaggio.
La squadra mobile della polizia, sezione contrasto al crimine diffuso, falchi” – ha eseguito due ordinanze di custodia cautelare emesse rispettivamente dal G.I.P. presso il Tribunale di Palermo a carico di quattro indagati, destinatari di tre misure degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico e di un obbligo di dimora e di firma, e dal G.I.P. presso il Tribunale per i Minorenni a carico di tre indagati, destinatari della misura del collocamento in comunità, poiché ritenuti responsabili dell’aggressione e di una rapina ai danni di un esercizio commerciale di Palermo.
Alla base dell’aggressione non sembrano esserci concreti motivi, se non il fatto che i sei giovani fossero omosessuali. Per questa assurda ragione le vittime dell’aggressione sono stati colpiti con calci e pugni, alcuni dei quali al volto. Dopo aver sfogato le proprie frustrazioni, il gruppo, non contento, si rendeva responsabile di una rapina ai danni di un esercizio commerciale di via Roma. Dopo aver rubato all’interno del negozio, i malavitosi minacciavano il commerciante fingendo di avere un’arma. Gli indagati sono tutti italiani e sono stati identificati anche grazie alle telecamere di videosorveglianza del centro e dal riconoscimento da parte delle vittime degli aggressori nelle foto segnaletiche.