asd
sabato, 7 Settembre 2024

Testata telematica registrata al Tribunale di Palermo n. 07/2024
Editore: Associazione 100Media - Direttore responsabile: Michele Sardo

Il Principe, l’Avvoltoio ed il Booster di Di Mariano – LE PAGELLE

CalcioIl Principe, l'Avvoltoio ed il Booster di Di Mariano - LE PAGELLE

Super Di Mariano, ma prestazione positiva di tutta la squadra

I primi venti minuti sono un classico della gestione coriniana: avversari che sembrano un dream team arrivato direttamente da Marte e Pigliacelli che tocca più palloni di Pirlo in tre quarti della sua carriera da calciatore. I lariani andrebbero anche in vantaggio, ma la mancata manicure di Gabrielloni fa sì che gli venga annullato un gol per un evidentissimo fuorigioco dell’unghia dell’anulare della mano destra. Como è, Como non è, invece, è il Palermo a sbloccarla. Di Mariano scarta come cioccolatini di San Valentino tutto ciò che gli si frappone sulla fascia destra e recapita un pallone in area che quell’avvoltoio di Brunori trasforma in rete mandando in visibilio 30.000 cuori rosanero accorsi allo stadio. I biancazzurri sono pure sfortunati e, nel frattempo, vanno perdendo pezzi come se il Barbera fosse cosparso di mine antiComo (prima Baselli e poi il suo subentrato Konè). Tra una cosa e l’altra, il prode Aureliano da Bologna – dopo una quantità di recupero degna di un supplementare – decreta la fine del primo tempo. Il Palermo lo chiude in vantaggio di una rete a zero.

La seconda metà di gara si apre con una verticalizzazione stratosferica di Ranocchia per Gomes. Il francese si libera della retroguardia del Como, del portiere, degli stewarts piazzati sotto la curva Sud, dei ghiacciolari, di quelli che stavano giocando al bowling nell’impianto vicino e – invece di battere a rete – la passa (male) a Di Francesco. Peccato. Ma forse è stato meglio così: la città Palermo non era ancora pronta ad un gol di Gomes. Il Como è anestetizzato e dalle parti di Pigliacelli ci arriva piuttosto innocuamente. È, invece, quel monellaccio di Di Mariano a capire che oggi è una giornata – come dice il Blasco – di quelle che non scordi mai: altro cross dalla destra, passata di confetti a centro area tra i difensori del Como e Ranocchia che come se nulla fosse insacca il terzo gol in quattro partite in maglia rosa. Roba da Scarpa d’Oro. L’allenatore del Como, Roberts, non è affatto parente del più famoso Rocky autore di “Stasera mi butto”, ma a buttarsi ci prova lo stesso inserendo Chajia, Ballet e Nsame. Corini risponde con Vasic e Coulibaly e poi, probabilmente, gli indica sorridendo che in panchina avrebbe anche Henderson, Stulac, Insigne, Soleri, Mancuso e, addirittura, Nespola e Kanuric. Il Palermo non soffre più, anzi. Calcio di punizione per i rosa, Brunori si inventa una pallonetto che scavalca la barriera ed arriva sui piedini educati del giovine Di Francesco che, finalmente dismessi i panni di guardalinee, incenerisce Semper. È 3 a 0 Palermo. È gioia, è vittoria, è giubilo e gaudio. Ma soprattutto è secondo posto a -1 dalla Cremonese. Cremonese che il Palermo affronterà proprio sabato prossimo. A questo punto, possiamo dire che il campionato può anche iniziare.

LE PAGELLE

Pigliacelli 6,5. Da buon centroportieremetodista tocca millemilionidimiliardi di palloni con i piedi. Effettua una sola vera parata importante ma decisiva.

Diakitè 6,5. Partita di sacrificio per Baracus. Niente scorribande offensive, ma in difesa alza un posto di blocco verbalizzando tutti i lariani che passano dalle sua parti.

Nedelcearu 6,5. Gli tocca spesso Gabrielloni ed è una guerra di muscoli tipo McGgregor – Alvarez. La vince lui.

Ceccaroni 6,5. È quello che esce più spesso per forzare il pressing alto e se il Como non arriva dalle parti di Pigliacelli è anche grazie all’ex Venezia. Missione compiuta.

Aurelio 6. Novanta minuti di sacrificio. Non sempre è lucido e prova anche qualche giocata di fino, Ma quando c’è da sparacchiare all’urbisca non si lascia pregare.

Segre 7. Nella prima mezz’ora del primo tempo è schiacciato da una mediana del Como che è padrone del campo. Piano piano, i rosa prendono coraggio e allora anche lui si getta nella mischia lottando su ogni pallone come fosse un piatto di spaghetti di un concorrente de “L’isola dei famosi”.

Dal 91° Traorè S.v. Benvenuto!

Gomes 6,5. A proposito ci cibo: si mastica il raddoppio in maniera sciagurata. Però è da un suo recupero che parte l’azione del gol di Ranocchia e, inoltre, stantuffa per oltre cento minuti come se avesse una scorta extra di polmoni.

Ranocchia 7. Anche nella giornata in cui un centrocampo affollato come piazza S.Anna il sabato sera vorrebbe relegarlo in un laghetto, il Principe trova il modo di buttarla dentro e di rendersi costantemente pericoloso palla al piede. La verticalizzazione per l’occasione consegnata ai piedoni di Gomes è una pennellata degna del miglior Guttuso.

Dal 72° Coulibaly 6. Entra per tenere botta e dare muscoli nei venti minuti finali.

Di Mariano 7,5. Nell’occasione del primo gol, fa zig zag fra i difensori lariani come un Booster bummiato in viale regione siciliana. Mette in mezzo un pallone con su scritto “è tuo capitano, tu sai ‘nzocc a fari…”. Se a questo aggiungiamo anche una partita intera di sacrificio e sportellate, ecco che otteniamo la partita perfetta.

Dal 72° Vasic 6. Gestisce con maturità i palloni che gli arrivano provando anche la progressione. Deve crescere.

Di Francesco 6,5. Ci sono momenti in cui ti chiedi dove sia finito. Poi all’improvviso lo vedi davanti alla porta avversaria a tentare la conclusione e – come nel caso della terza segnatura rosa – a metterla dentro. Ergo: quando gioca vicino alla punta è un carroarmato puntato sulle difese avversarie.

Dal 86° Insigne S.v.

Brunori 7. Per la magìa su punizione con cui serve Di Francesco per il tris rosa sarebbe “solo” Mago Brunori, ma il gol da avvoltoio dell’area di rigore lo elegge automaticamente a Brunorigueño.

Dal 86° Soleri s.v.

Corini 6,5. La squadra, adesso, ha un assetto preciso e anche un undici preciso. E guardando la panchina a disposizione si fa fatica a capire che stia rincorrendo le prime posizioni e non sia prima con 174 punti di vantaggio sulla seconda. In ogni caso, nella buona (segnare tre gol a tutte le squadre di vertice) e nella cattiva sorte (non riuscire a giocare mai la prima mezz’ora di ogni partita) ha portato il Palermo a giocarsi tantissime fiches sulla roulette della promozione.

Guarda altri contenuti

Check out other tags:

I PIÙ LETTI