Palermo, il Dottore merita la lode – LE PAGELLE

Segre ancora top nel Palermo. Giornata no per Soleri

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Un Palermo concreto ma non cinico pareggia a Catanzaro. Del Dottor Segre il gol rosanero che pareggia il vantaggio iniziale dei giallorossi siglato da Biasci.

LE PAGELLE DEL PALERMO

Pigliacelli 6. Incolpevole, subisce la rete del Catanzaro in una delle rare occasioni in cui i giallorossi si affacciano nell’area rosanero. Pigliagol.

Graves 5. Adatto al ruolo come Gigi D’Alessio nel canto lirico. Urgono rimedi.

Nedelcearu 6. Partita di ordinaria amministrazione. Contributo sufficiente.

Ceccaroni 6. Poco lavoro in area di rigore, poca sofferenza. Giornata quasi di relax.

Lund 6. Non è preciso come dovrebbe, ma corre come un dannato fino al cambio.

Dal 86° Aurelio s.v.

Segre 7. Ancora un gol e ancora movimento perpetuo in mezzo al campo. Dopo la laurea, arriva la lode, la menzione ed il bacio della commissione.

Gomes 6,5. Subito una verticalizzazione da sogno per Soleri nel primo tempo e salvataggio provvidenziale sulla riga nel secondo. In mezzo giocate non trascendentali, ma fornisce una buona dose di equilibrio alla squadra.

Ranocchia 6. Primo tempo interlocutorio con l’aggravante che molla Biasci in occasione del gol. Sale in cattedra nella ripresa fornendo qualità e quantità.

Dal 78° Coulibaly s.v.

Di Francesco 5. Assente ingiustificato per l’ennesima partita di questo campionato.

Dal 73° Insigne 6. In venti minuti fa più del compagno in settanta. Qualità con iniziative in proprio ed assist.

Di Mariano 6,5. Si sbatte come un dannato lungo tutta la fascia. A volte a discapito della qualità, ma il cross che porta al pari rosanero è opera sua. Parola d’ordine: continuità.

Dal 86° Vasic s.v.

Soleri 5. Pronti-via e sbaglia un gol facile facile nell’unica occasione a sua disposizione. Gli arrivano pochi palloni giocabili, ma lui sembra meno in palla del solito.

Dal 73° Mancuso 5,5. In venti minuti scarsi vorrebbe spaccare il match. Ha un paio di occasioni ma le butta via per imprecisione.

Corini 6. Schiera un Palermo operaio che soffoca le azioni del Catanzaro come un boa constrictor. Punta più a non prenderle che a darle ed è un peccato perché questo Catanzaro non è quello dell’andata e si poteva (doveva) provare a fargli la bua.