lunedì, 14 Luglio 2025
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Tante le iniziative in onore di Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo

23 maggio, il giorno della strage di Capaci: Palermo si stringe nel nome della memoria

È passato un terzo di secolo dalla strage di Capaci, ma il ricordo di quel 23 maggio 1992 resta una ferita aperta. Trentatré anni dopo, Palermo si ferma ancora una volta per onorare le vittime di uno degli attentati mafiosi più sanguinosi della storia repubblicana: il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti della scorta Antonio Montinaro, Vito Schifani e Rocco Dicillo.

L’intera città si è mobilitata con iniziative che uniscono istituzioni, scuole, magistratura e società civile. Davanti al Tribunale di Palermo, circa tremila studenti si sono radunati per il secondo anno consecutivo nell’ambito di «Tribunale chiama scuola», evento promosso dall’Ordine degli Avvocati di Palermo, dalla sezione locale dell’Associazione nazionale magistrati e dalla Rete per la Cultura Antimafia nella Scuola. Una mattinata intensa, animata da performance musicali e letture dedicate ai martiri di Capaci, con la partecipazione delle 59 scuole palermitane aderenti alla rete.

Alle 11.30, nella suggestiva cornice di piazza della Memoria, all’interno della Cittadella giudiziaria, si terrà la commemorazione. Un momento carico di emozione, alla presenza di studenti universitari, avvocati e magistrati.

Sempre nella mattinata, aprirà ufficialmente al pubblico il «Museo del presente Giovanni Falcone e Paolo Borsellino», voluto dalla Fondazione Falcone. All’inaugurazione prenderanno parte i ministri della Giustizia Carlo Nordio, dell’Interno Matteo Piantedosi e della Cultura Alessandro Giuli. All’interno dell’esposizione, la teca con i resti della Fiat Croma “Quarto Savona Quindici”, l’auto di scorta di Falcone, diventata negli anni uno dei simboli più forti della barbarie mafiosa.

Nel frattempo, al «Giardino della Memoria» di Capaci, centinaia di giovani saranno protagonisti di attività laboratoriali, che culmineranno nel pomeriggio con un incontro istituzionale fortemente voluto da Tina Montinaro, moglie di Antonio.

Alle 13.15, nella caserma “Pietro Lungaro” della polizia di Stato, sarà deposta una corona d’alloro ai piedi della lapide dell’Ufficio Scorte.

Nel pomeriggio parturà invece da Piazza Verdi il corteo cittadino promosso da giovani, studenti e associazioni. Attraverseranno la città per riaffermare i valori della legalità, della verità e della lotta contro ogni forma di mafia. Tappa conclusiva via Notarbartolo, davanti all’Albero Falcone, dove alle 17.58 — ora esatta della strage — scenderà il silenzio.

La giornata della memoria si concluderà all’Istituto De Amicis-Da Vinci con l’incontro con Fiammetta Borsellino, figlia del giudice Paolo, e la piantumazione di un albero nel Giardino dei Giusti, gesto semplice ma denso di significato.

Domani, la memoria si sposterà nelle stanze della giustizia: nell’Aula magna della Corte di Appello si riunirà il Comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati.

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